“L’ultima persona sulla Terra che ci sarebbe aspettati di veder finire al Metropolitan Correctional Center di Park Row era Denny Malone. Se qualcuno avesse nominato il sindaco, il presidente degli Stati Uniti, il papa, la gente di New York avrebbe scommesso sulle probabilità di vedere dietro le sbarre loro, prima del detective di primo grado Dennis John Malone”.
New York. Una squadra speciale di superpoliziotti si aggira per le strade della città come un vento impetuoso che soffia via ogni sporcizia. E’ la Manhattan North Special Force, detta Da Force. Il suo leader indiscusso è Denny Malone, poliziotto eroe, figlio di poliziotto eroe, fratello di Liam, pompiere rimasto ucciso nel crollo delle Torri Gemelle “Se sei un irlandese come lui hai poca scelta o fai il poliziotto o il pompiere o il criminale. Lui aveva preso la busta numero uno”.
Al suo fianco, giorno e notte, ci sono Phil Russo e Big Monty, più che colleghi, fratelli legati da un patto di sangue: nessuno di loro sarà abbandonato al proprio destino. I Da Force sono una sola famiglia che include mogli e figli. I tre si dividono tutto: turni, gloria, ferite, bagordi, ma soprattutto segreti. Ecco la nota dolente: Denny, Phil e Big Monty fanno rispettare la legge ma non sono stinchi di santo “Hai respirato corruzione da quando hai ricevuto il distintivo…la corruzione non è solo nell’aria, è anche nel Dna ”. Si comincia con un panino o una tazza di caffè. Niente di che, pensi. Poi il piccolo favore diventa una vera tangente: denaro e droga da spacciare di nuovo. A una condizione però: mai nel nostro territorio. E’ la loro assicurazione, la pensione, il futuro, l’università per i loro figli. Dopo il maxi-sequestro di eroina fatto a un potente clan della città – il più grande quantitativo nella storia di New York – i Da Force, oltre a riconoscimenti e medaglie, mettono da parte un bel gruzzoletto. Le buste girano dappertutto: negli studi legali, negli uffici dei pubblici ministeri e dei funzionari comunali, tra i familiari dei colleghi morti sul campo. Quelli prima di tutto. E nei giorni che precedono il Natale, un tacchino sulla tavola di vedove e disoccupati non deve mancare. Offre la ditta. Ditta Da Force. Questo è Malone: prendere o lasciare. Uomo generoso, eroe metropolitano, padre assente ma scrupoloso, marito sconfitto di Sheila e compagno innamorato di Claudette, poliziotto rigoroso, perbene e corrotto al tempo stesso. Mai un infame.
Attento Malone, hai tanti ammiratori ma anche molti nemici, gli dice Sykes, il capitano della polizia oscurato dal suo mito. Cosa non darebbe per mandarlo via, a dirigere il traffico sulla Quinta Strada. Ma chi se non Denny Malone potrà fermare la grossa partita di armi che di lì a poco tratterà Carter, il boss del narcotraffico? Il re dei re, il poliziotto leggenda non si risparmia, ma le strade di Harlem sono piene di trappole e di avversari insospettabili, corrotti anche loro. Credevi davvero di essere intoccabile, Malone?
Corruzione – The Force nella versione americana uscita in contemporanea con quella italiana – è un romanzo avvincente, spietato, dal ritmo incalzante che tiene il lettore sulla corda fino all’ultimo capoverso. Il protagonista, Denny Malone, è un personaggio carismatico e indimenticabile. Un uomo dalla personalità variegata e poco trasparente, sempre in bilico tra il bene e il male, pieno di buoni sentimenti ma con molti lati oscuri. La sua figura ci ricorda quella di un altro poliziotto leggendario, realmente esistito e interpretato al cinema da Al Pacino: l’italo-americano Frank Serpico che nella New York degli anni Sessanta denunciò alla stampa un fitto sistema di corruzione all’interno della polizia, dopo che ogni tentativo era stato messo a tacere dai suoi superiori.
“Tutto quello che Denny Malone desiderava era essere un buon poliziotto”. The famous last words di una storia vibrante e carica di contraccolpi emotivi. Pagine di fuoco che ci raccontano una metropoli cupa e violenta, la New York desolata di Underworld di Delillo e quella scabrosa di City on fire di Garth Risk Hallberg. La scrittura lacerante e prodigiosa di Don Winslow conferisce alla storia uno spessore vitale di rara intensità. Con il suo realismo mozzafiato, infatti, Winslow avvolge il lettore trascinandolo al centro della scena, nel tempo e negli spazi della narrazione. E’ la cifra che distingue uno scrittore qualunque dai maestri della letteratura. Winslow lo è.
Corruzione è anche la storia di un’amicizia tradita, il solco tragico che, nonostante tutto, divide se stessi dagli altri. Prima io, dice Malone. Prima i miei figli. Nessuno è perfetto, Denny, neppure gli eroi.
Angelo Cennamo