I BASTARDI DI PIZZOFALCONE – Maurizio de Giovanni

I bastardi di Pizzofalcone - de Giovanni

Un manipolo di poliziotti reietti, scarti di altri caserme, viene reclutato per ricostruire l’immagine infangata di un commissariato e riempire il vuoto lasciato da altri loro colleghi corrotti. Siamo a Napoli. Il commissariato di Pizzofalcone è molto popoloso, abbraccia una parte dei Quartieri Spagnoli e giù fino al lungomare. E’ uno dei più antichi della città, piccolo ma strategico.

Inizia così, dopo il preludio de “Il metodo del coccodrillo”, la seconda serie dei romanzi noir di Maurizio de Giovanni, quella comunemente detta dei Bastardi, parallela all’altra che ha come protagonista il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, il superpoliziotto cilentano che indaga nella Napoli fascista. Il Ricciardi dei tempi moderni si chiama Giuseppe Lojacono ed è siciliano. Lo hanno soprannominato “il cinese” per via dei suoi occhi a mandorla, stretti come una fessura. A Napoli ci è arrivato perché dalle sue parti un pentito di mafia lo ha additato come un colluso. Al contrario di quanto si sospetti, Lojacono è un uomo onesto, conosce il proprio mestiere e piace molto alle donne, a due in particolare: l’agguerrita pm sarda Laura Piras, e la procace locandiera partenopea Letizia. Intorno a lui, dicevamo, si muove una squadra di avanzi di altri commissariati: un agente violento che non sa gestire il self control; uno spavaldo allampanato che guida in pieno centro come su una pista di Formula uno; un anziano inseguito da strane manie; una lesbica dal grilletto facile; un’esperta di informatica tutta casa e lavoro, con un figlio autistico; un commissario scoglionato e senza famiglia. Sono loro i nuovi Bastardi di Pizzofalcone, il nucleo più sgangherato ma efficiente della polizia di Napoli, l’altra faccia della narrativa gomorroica e documentaristica di Roberto Saviano.

Al centro della storia, l’omicidio della moglie di un notaio molto conosciuto. Le indagini si concentrano sulla vita familiare del professionista e tra i collaboratori dello studio. Di fianco alla trama principale, de Giovanni ne introduce una seconda, parallela ma distinta dall’altra: la misteriosa segregazione di una bella popolana, giovanissima ma decisa a tutto pur di emanciparsi dalla povertà. Come si spiega il successo dei Bastardi? Facile: storie di quotidiana violenza, passioni, sentimenti e vicende personali ben intrecciate alla trama poliziesca, ironia, buona caratterizzazione dei personaggi, una scrittura semplice, commestibile per tutti e perfettamente aderente ai chiaroscuri del contesto. Tutto il resto lo fa Napoli, clichés compresi.

Angelo Cennamo

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