Io e Christian Frascella spesso ci incrociamo sui social per discutere di libri, quelli degli altri, o per cazzeggiare, commentare notizie, insomma quello che più o meno fanno tutti su twitter. La scorsa settimana ero entrato alla Feltrinelli per comprare il nuovo romanzo di Don Winslow, il celebratissimo Il confine – terzo ed ultimo, si spera, capitolo della cosiddetta trilogia del narcotraffico – e ne sono uscito con Il delitto ha le gambe corte di Frascella, secondo capitolo della cosiddetta serie di Contrera. Non starò qui a tediarvi sulle ragioni di questo cambio in corsa, vi dirò piuttosto che il libro di Christian l’ho divorato in poco più di ventiquattro ore, ridendo come poche volte mi era capitato di fare da diverso tempo. Per chi non conoscesse il personaggio, Contrera è un ex poliziotto torinese cacciato per una storia di droga, e che oggi si guadagna da vivere facendo l’investigatore privato. Privato di tutto, perfino di un ufficio: i clienti li riceve in una lavanderia a gettoni di un amico. Tutto nella vita di Contrera è segnato dal prefisso ex: la moglie, la casa, per certi versi la figlia, ragazza dal carattere difficile e dai capelli strani, direbbe David Foster Wallace. Contrera vive “temporaneamente” da otto anni a casa di Ermanno, il Re di Torino Nord, suo cognato, il direttore di banca che non sa più cosa inventarsi per liberarsi di questo ingombro “momentaneo”. La trovata sarebbe un posto da vigilante nella Mondialpol, stipendio sicuro e pochi rischi. Ma a un segugio anarchico e casinista come Contrera non puoi offrirgli un impiego di otto ore da finto poliziotto. Ora, per esempio, è alle prese con tre casi complicatissimi: una ragazza italoamericana scomparsa dopo aver investito il suo pusher; un ristoratore cinese scappato di casa per non pagare gli alimenti; soprattutto uno stalker che minaccia la sua ex moglie, sua di Contrera, figlia compresa, costringendo il nostro investigatore ad un tragicomico ritorno in famiglia. E’ questa la parte più interessante e coinvolgente del libro.
Frascella sa scrivere, ha i ritmi giusti, diverte e fa pensare, intenerisce, a tratti commuove, e un passaguai come Contrera, a metà strada tra Hap e Leonard di Joe Lansdale e il Gorilla di Sandrone Dazieri, non si può non amarlo. Winslow può attendere.
Angelo Cennamo