PER TUTTO L’ORO DEL MONDO – Massimo Carlotto

 

Per tutto l'oro del mondo - Massimo Carlotto

 

Una rapina in una villa del Nordest finisce male: un duplice omicidio. Caso irrisolto. Chi ci abitava non era uno stinco di santo, custodiva merce rubata da altri e riciclava denaro sporco. A indagare ora è Marco Buratti, l’Alligatore dal cuore fuorilegge, l’ex cantante di blues, l’uomo solitario che beve calvados e infrange i cuori di vecchie puttane o, come in questo caso, di infermiere che la notte si trasformano in cantanti di jazz per qualche brivido di gloria e per distrarsi dalla routine familiare. “Puoi togliere l’alcol dal blues ma non il blues dall’alcol” – frasi del genere valgono il prezzo del libro. Parole che ritroveremo anche in un altro romanzo della fortunata serie. Buratti è un uomo perso al comando. Intorno a lui ci sono i compagni di sempre: Max la Memoria e Beniamino Rossini, personaggio romantico che evoca la mala di altri tempi, il ladro gentiluomo tutto sesso e mitra. Dov’è la felicità, Buratti? In Per tutto l’oro del mondo è nel gesto di umanità riservato ad un bambino rimasto senza madre. Sergio, dodici anni, il figlio della governante assassinata nel corso della rapina, è lui il cliente per il quale la banda dell’Alligatore si è messa all’opera. 20 centesimi di euro il prezzo dell’ingaggio. Buratti sale sulla sua Škoda Felicia e dalle casse che aveva fatto montare da poco ascolta “It Hurt So Bad” dalla voce di Susan Tedeschi. Comincia più o meno così questo magnifico romanzo di Massimo Carlotto, maestro di noir e poeta metropolitano. E il blues? Quello c’è sempre.

Angelo Cennamo

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