DI SECONDA MANO – Chris Offutt

Una donna divorziata, senza nome, se ne va in giro su una Chevy scassata come la sua vita, insieme alla figlia piccola dell’attuale compagno, anche lui divorziato. Per regalarle una bici, la donna è costretta ad impegnare l’unico bene di valore che possiede: un paio di stivali di pelle di struzzo.

Un uomo anziano sposa una donna giovanissima. La rocambolesca luna di miele dei due, tra cavalli e pistole, ricorda una di quelle storie texane di Hap e Leonard. 

La moglie annoiata che monta in macchina e viaggia senza una meta non ha ancora fatto i conti con il suo matrimonio finito, e forse neppure con se stessa. Che ne sarà di Darla d’ora in avanti? E del ragazzo tradito dalla fidanzata che finisce per errore in un privé di gay?

I personaggi del nuovo libro di Chris Offutt – “Di seconda mano”, in uscita in Italia l’8 luglio, prima che negli Stati Uniti – sono tutti così: disperati, afflitti, delusi dall’amore e dal prossimo. Vite precarie, logorate nel corpo e nell’anima, consumate dall’illusione, dalla sfiga, attese da un futuro incerto e poco rassicurante. Tutte le famiglie infelici sono infelici allo stesso modo negli undici racconti brevi di Offutt. Il ritratto di un’America che ha smesso di inseguire il sogno e dove perfino l’apparenza non inganna più nessuno. Il minimalismo ruvido dello scrittore di Lexington è quello dei libri migliori: “Nelle terre di nessuno”, “Country dark”, il più recente “Le colline della morte”. I luoghi fanno la differenza: puoi togliere Offutt dal Kentucky ma non puoi togliere il Kentucky da Offutt. L’ho già scritto? Lo ripeto.

Angelo Cennamo

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